ESISTE UN OLIO PIU' PERICOLOSO DI QUELLO DI PALMA E SI TROVA IN QUESTI CIBI CHE ABBIAMO IN CASA: ECCO QUALI
Biscotti, merendine, creme, zuppe, grissini, burro, margarina, piatti surgelati, conserve di tonno, sottoli, prodotti da forno e dell’industria dolciaria, la maggior parte di questi alimenti è costituita, negli ingredienti, da oli vegetali. Tra questi, il notissimo olio di palma e uno meno noto, l’olio di colza. Quest’olio vegetale, si ricava dai semi dalla pianta della colza (Brassica Napus) ed è un alimento geneticamente modificato (OGM) che se non fosse tale, non potrebbe essere ingerito dall’uomo. E’ utilizzato massivamente dall’industria alimentare, perché è un prodotto molto economico e che può essere prodotto in grandi quantità.
La storia dell’olio di colza
Cominciò a diffondersi nel 1200 nei freddi paesi del nord Europa e veniva usato per alimentare le lampade ad olio. Nel 1800, il suo utilizzo si è avvicinato ai motori: è infatti tutt’oggi utilizzato come carburante, tant’è che i primi motori Diesel andavano ad olio di colza.
Perché può far male alla salute dell’uomo
L’olio di colza, come l’olio di palma, è assolutamente stracolmo di acidi grassi saturi, quelli, scientificamente e indiscutibilmente riconosciuti come fattore di rischio per l’apparato cardiovascolare e in particolar modo di acido erucico. Le ricerche degli anni ’70, hanno messo in evidenza che l’acido erucico è un acido grasso tossico per l’organismo umano: è un lipide considerato cardio-tossico che potrebbe provocare danni al fegato e alla salute in generale.
Perché è un OGM
L’olio di colza ricco di acido erucico è ampiamente utilizzato dall’industria chimica per la fabbricazione di bio-carburanti e lubrificanti. Quando è ricco di acido erucico non può essere utilizzato nell’industria alimentare. Per questo, l’olio ricavato dalla Brassica, è stato nel tempo sottoposto a trattamenti chimici e testato in Canada per abbassare i livelli di acido erucico. Da qui il nome di olio di Canola (Canadian Oil Low Acid). Adesso è molto utilizzato nell’industria alimentare.
Perché preferire altri oli
In realtà, se non fosse per la sua derivazione OGM, l’olio di canola sarebbe un sostituto perfetto dell’olio extravergine d’oliva poiché le sue qualità nutritive sono state modificate geneticamente per essere ricche di omega 3 e fibre. Tuttavia è un olio modificato e che attraversa tantissimi processi di raffinazione, viene decolorato e deodorizzato (privato dell’odore) e per farlo si impiegano calore e solventi. Tutti processi che sono in genere dannosi per la salute. Nonostante ciò, l’FDA, l’Authority per la sicurezza alimentare degli Stati Uniti, ha inserito l’olio di colza in una dichiarazione che riguarda la riduzione del rischio di malattie cardiovascolari. L’olio di colza conterrebbe acidi grassi utili per il mantenimento della salute cardiovascolare. Tuttavia gli stessi omega 3 sono presenti in oli e alimenti ben più pregiati, come l’olio di lino, l’olio di canapa, le noci, i semi di lino e i semi di canapa. Inoltre l’olio di colza non è un olio spremuto a freddo, come è l’olio extravergine d’oliva di alta qualità, per questo è sempre preferibile utilizzare l’olio di oliva o gli oli indicati precedentemente.
L’impatto sull’inquinamento
Resta inoltre da valutare l’impatto ambientale di una produzione massiva di canola (seconda solo a quella della palma da olio) che ha un impatto importante sulle api: queste ultime muoiono a causa di un gene «marcatore» che è utilizzato nella modificazione della colza OGM canadese. Questo gene si trasferisce nei batteri che colonizzano il sistema digerente delle api alterando la loro flora batterica. I batteri si trasformano e fanno morire l’insetto. Cercare di evitarlo il più possibile salvaguarda la salute dell’uomo e dell’ambiente, senza dimenticare che le api sono insetti sentinella, la loro salute è un termometro dello stato di benessere generale dell’ambiente.
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